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C O M M E N T I


Riflessione sui Messaggi di Medjugorje di Don Renzo Lavatori
Messaggi...
 
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Messaggio a Mirija del 25 febbraio 2016

"Cari figli! In questo tempo di grazia vi invito tutti alla conversione. Figlioli, amate poco, pregate ancora meno. Siete persi e non sapete qual' è il vostro scopo. Prendete la croce, guardate Gesù e seguitelo. Lui si dona a voi fino alla morte in croce perché vi ama. Figlioli, vi invito a ritornare alla preghiera del cuore perché nella preghiera possiate trovare la speranza ed il senso della vostra esistenza. Io sono con voi e prego per voi. Grazie per aver risposto alla mia chiamata.”

Commento teologico di Don Renzo Lavatori*


Il messaggio contiene un argomento essenziale proprio per il tempo quaresimale che stiamo vivendo: la conversione, “Vi invito alla conversione”. In che cosa consiste la conversione? Essa è un’idea centrale di tutta la Sacra Scrittura, sia dell’AT sia del NT. Soprattutto con Gesù la conversione è diventata la base e lo scopo della sua missione. Si tratta di cambiare rotta, cioè capovolgere l’orientamento della nostra mente e di conseguenza il nostro comportamento, passare da uno stato di freddezza o tiepidezza o trascuratezza spirituale ad un rinnovamento del cuore e della mente e delle azioni. Prima della conversione siamo rivolti e ripiegati su noi stessi (egoismo) o immersi nelle cose terrene (materialismo) o presi dalla esteriorità e vanità (dissipazione); con la conversione siamo rivolti verso Dio e verso Gesù quale valore fondamentale (cristocentrismo), siamo disponibili alla sua santa volontà e alla sua Parola (docilità ai comandamenti divini)), impegnati nel coltivare la vita interiore e nel seguire il cammino della crescita di fede, speranza e di amore puro (rigenerazione o rinnovamento spirituale). Nasce così una nuova vita autenticamente cristiana sotto tutti i punti di vista, personali, familiari, religiosi, sociali, professionali, caritativi.
Il messaggio infatti descrive tre momenti successivi e strettamente collegati tra loro: quali capisaldi della conversione: il primo momento sta nella constatazione della nostra fiacca spirituale e della debolezza morale, come ci fa notare la Vergine: “figlioli, amate poco, pregate anche di meno”. Sono parole forti e chiare, soprattutto assolutamente vere, se ben consideriamo il nostro vivere quotidiano così scialbo e pigro, privo di fervore e di slancio generoso. Tocca a noi fare un serio esame di coscienza per prendere atto della situazione misera in cui ci troviamo, considerando i punti deboli e più difettosi, la nostra miseria e pigrizia, tutto ciò che si collega ai peccati più o meno gravi. Il secondo momento riguarda la strada nuova da percorrere, ricuperando fiato ed energia interiori, lasciando il vecchio e polveroso sentiero per intraprendere un cammino più vero e radicale, che consiste nella sequela di Gesù: “prendete la croce, guardate Gesù e seguitelo”. Qui si racchiude tutto il senso della vita cristiana, non vi è altro da cercare o da indagare. Anzitutto si tratta di saper accettare la croce quotidiana con spirito di offerta e di amore generoso, evitando le lamentele, le arrabbiature, le inquietudini scontrose. In secondo luogo occorre fissare lo sguardo su Gesù, nostro modello e maestro, vedendo come egli ha saputo abbracciare la sua croce molto più pesante della nostra e lo ha fatto unicamente per aderire alla volontà del Padre e per la nostra redenzione. Non resta altro che mettersi sulle sue tracce docilmente, sapendo che lui porta con noi la croce e noi ci appoggiamo alla sua grazia e al suo sostegno efficace; dovremmo, quali suoi discepoli, rimanere fedeli a lui, senza rimpianti o nostalgie della mondanità o delle cose futili che alle volte attanagliano il nostro animo. Il terzo momento della conversione, ci dice la Vergine, avviene quando ritroviamo la gioia e l’entusiasmo per la preghiera intima, fatta col cuore. Per mezzo di essa ci mettiamo in collegamento diretto con Dio nostro Padre tenerissimo, con Gesù nostro salvatore e pastore buono, con lo Spirito Santo consolatore e santificatore assieme alla mediazione di Maria nostra Madre: “Io sono con voi e prego per voi”, ci assicura la Vergine. Niente di più confortevole e rassicurante. Lì, nella preghiera, si ricupera la speranza viva, “il senso della nostra esistenza”. Diventa la bussola con cui possiamo navigare speditamente senza perdere di vista l’unione con Cristo.
Coltivare la preghiera, che sgorga dall’intimo con sincerità e fede, costituisce la base che ci consente di convertirci ogni giorno con lena e serenità, sapendo ritrovare ogni volta la via giusta e salutare per vivere fino in fondo la nostra sequela dietro a Gesù e ricolmarci della sua grazia e del suo amore infinito, che si è rivelato in modo eminente nel sacrificio della croce: “Lui si dona a voi fino alla morte in croce, perché vi ama”. Fissando lo sguardo sul Crocifisso, potremo scorgere uno sprazzo di luce che riempie il cuore di pace e di forza. Aggrappati a Lui, potremo vivere veramente una perfetta e totale conversione per oltrepassare la porta che ci conduce nel suo regno di vita e di beatitudine. Lui, Gesù, è il nostro unico punto di riferimento e di rinvigorimento. Lui, lui solo, dobbiamo costantemente contemplare, ascoltare e seguire. Grazie, o Vergine Madre, che ce lo ricordi e ci inviti con dolcezza materna ad essere discepoli diligenti di tuo Figlio santissimo, per essere trasfigurati in Lui quali tuoi figli anche noi.


Messaggio a Mirjana del 2 febbraio 2016

“Cari figli, vi ho invitati e vi invito nuovamente a conoscere mio Figlio, a conoscere la verità. Io sono con voi e prego che ci riusciate. Figli miei, dovete pregare molto per avere quanto più amore e pazienza possibile, per saper sopportare il sacrificio ed essere poveri in spirito. Mio Figlio, per mezzo dello Spirito Santo, è sempre con voi. La sua Chiesa nasce in ogni cuore che lo conosce. Pregate per poter conoscere mio Figlio, pregate affinché la vostra anima sia una cosa sola con lui. È questa la preghiera ed è questo l’amore che attira gli altri e vi rende miei apostoli. Vi guardo con amore, con amore materno. Vi conosco, conosco i vostri dolori e le vostre afflizioni, perché anch'io ho sofferto in silenzio. La mia fede mi ha dato amore e speranza. Vi ripeto: la Risurrezione di mio Figlio e la mia Assunzione al Cielo sono per voi speranza e amore. Perciò, figli miei, pregate per conoscere la verità, per avere una fede salda, che guidi i vostri cuori e sappia trasformare le vostre sofferenze e i vostri dolori in amore e speranza. Vi ringrazio”.

Commento teologico di Don Renzo Lavatori*


1. Nel messaggio, pur con concetti sovrapposti e interscambiabili, sono tratteggiate tre capisaldi dell’esistenza cristiana: il primo è la conoscenza della verità, che non è una idea astratta o una filosofia o un modo di ragionare e comportarsi, ma è una persona viva e agente, cioè Gesù Cristo, che va conosciuto in profondità, nella grandezza dei suoi gesti e nella sapienza della sua parola, con le sue semplici e meravigliose caratteristiche, nella immensità del suo amore e nella donazione sacrificale fino alla croce per la nostra salvezza. Egli è la vera Luce del mondo quale punto inconfondibile di riferimento e di orientamento di ogni nostro pensiero e azione. Lui solo ci offre la certezza che la sua Parola è la Verità unica, piena e assoluta. Non dobbiamo cercare altrove le nostre sicurezze per affrontare i problemi fondamentali della vita, per cercare il senso ultimo del nostro esistere su questa terra, il superamento dell’oscurità del dolore e la speranza della sconfitta del male e nell’attesa gioiosa che la nostra vita va oltre la morte. Lui, Lui solo, veramente e totalmente ci illumina e ci conduce da buon Pastore sul cammino della vita verso la felicità che non avrà fine. Non possiamo perderlo di vista o confonderlo con altri luminari del mondo o lasciarlo nascosto nella nebbia o nelle tenebre. Deve risplendere davanti a noi e dentro di noi, in modo da essere costantemente illuminati dai suoi raggi benefici, che donano energia, vitalità e purificazione delle nostre malvagità e guarigione dai malanni che tormentano il nostro essere umano. Egli è come il sole, la fonte viva della luce, che offre la possibilità di ammirare le bellezze del creato e di sopravvivere ogni giorno nella crescita della nostra vitalità. Senza il sole ci sarebbe soltanto tenebra totale e portatrice di morte e distruzione di ogni tipo di vita. Similmente e in un senso ancora più vasto e profondo si può dire di Gesù, il Sole eterno che risplende sul mondo. La Vergine ce lo ripropone con chiarezza: “vi invito nuovamente a conoscere mio Figlio, a conoscere la Verità”.

2. Dalla conoscenza della Verità-Gesù si passa ad una fede robusta e motivata, che ci accompagna in ogni momento della nostra esistenza terrena. Proprio questa Verità ha il potere di rinvigorire ogni volta il nostro cuore e la nostra mente per superare i dubbi, le incertezze, i turbamenti e così ritrovare lo slancio di vivere, di amare e anche di soffrire. Noi, attraverso la luce di Cristo, che rafforza la nostra fede, possiamo giungere al paradosso umano di trasformare il dolore in offerta di amore, in modo che l’amore fa del dolore un evento di grazia e di redenzione, di purificazione e maturazione cristiana. Lo dice espressamente la Vergine santa: “figli miei, pregate per conoscere la Verità, per avere una fede salda, che guidi i vostri cuori e sappia trasformare le vostre sofferenze e i vostri dolori in amore e speranza”. Maria stessa ce ne dà un esempio fulgido: “anch’io ho sofferto in silenzio. La mia fede mi ha dato amore e speranza”. In forza di questa sua personale esperienza, Ella è vicina alle nostre sofferenze, si rende conto di quanto esse siano pesanti, sente compassione di noi povere e deboli creature, ci prende per mano e ci guida a suo Figlio, la sorgente dell’amore e della fede, come Ella stessa ha fatto. Pertanto Maria si fa prossima a ciascuno di noi, conoscendo singolarmente ogni nostra tribolazione e condividendola con i suoi sentimenti di pietà e compassione. Anche questa costituisce una sua missione di particolare importanza. Tocca a noi saperla valorizzare e crederci sinceramente. Allora il nostro modo di vivere e affrontare le situazioni svariate, che ci capitano addosso, cambia di aspetto e di sapore in forza della consapevolezza che Maria ci sta accanto e compatisce con noi. Quale grande stupore sorge nel nostro animo! Esso ci spalanca davanti una visione di incomparabile fascino: la terra dura che calpestiamo ci appare più bella e amabile, perché quella stessa terra è stata calpestata da Maria, che ora torna a calpestare assieme a noi.

3. Grazie, Madre buona e misericordiosa, tu non cessi di starmi accanto, soprattutto nelle situazioni più drammatiche, al fine di donarmi il tuo soccorso materno e non lasciarmi in balia delle tempeste. O Vergine Madre, fa’ che io non ti dimentichi mai e sappia sempre ricorrere a te, per trovare in te quel conforto e quel sostegno che non trovo altrove. Dentro il tuo manto io voglio sostare, tra le tue braccia mi sento cullare, verso il tuo sguardo io trovo la luce, nel tuo cuore riposo tranquillo Con te cammino sicuro tra le vie del mondo e il mio piccolo cuore si apre all’amore umile e generoso verso i fratelli più bisognosi e sofferenti per formare anche con essi il circolo vitale che ci porta a Cristo tuo Figlio. Grazie, grazie, o clemente, o pia, o dolce vergine Maria.





* Don RENZO LAVATORI, laureato in teologia e filosofia, membro della Pontificia Accademia di Teologia, docente di Teologia Dogmatica presso la Pontificia Università Urbaniana e altre Università ecclesiastiche di Roma. Conosciuto per numerose pubblicazioni sui temi fondamentali della fede e per le sue trasmissioni mensili a Radio Maria.

Originale sul Blog “Messaggi di Medjugorje“ http://goo.gl/Qnwh5I


 
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