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IL BATTESIMO CRISTIANO NELLA POTENZA DELLO SPIRITO SANTO


Considerando gli elementi costitutivi del battesimo e il suo valore salvifico, possiamo evidenziare l’azione dello Spirito Santo, per vedere come attraverso la realtà del battesimo agisca e si manifesti il mistero divino dello Spirito.

1. Nel battesimo il compimento della salvezza e la rinascita in Cristo

Tutta l’economia della salvezza, voluta da Dio a beneficio dell’uomo e attuata nell’incarnazione di Cristo, si compie nel battesimo. Infatti il disegno salvifico consiste nel far tornare l’uomo dall’esilio, ricondurlo al rapporto familiare con Dio facendolo uscire dalla schiavitù prodotta dal peccato. Ora l’evento dell’incarnazione del Figlio di Dio, il suo soggiorno della carne, i suoi esempi, le sue sofferenze, la croce, la sepoltura, la risurrezione, tutto è stato fatto affinché l’uomo ritrovasse la primitiva condizione filiale per mezzo della imitazione di Cristo. Occorre pertanto che l’uomo, per avere una vita perfetta, deve imitare il Cristo, partecipando anche alla sua morte, per essere poi conforme alla sua risurrezione. Questa partecipazione e condivisione della pasqua di Cristo costituisce l’essenza propria del battesimo, che provoca la rinascita e l’inizio della vita nuova dell’uomo redento. Si tratta veramente di un nuovo stato, di un nuovo essere, che è dato da un atto ricreatore e liberatore di Dio. Questo atto salvifico è avvenuto precisamente nella morte e risurrezione di Cristo. E’ necessario dunque partecipare a questo evento, da cui scaturisce la nostra salvezza.
Ciò significa che la vita nuova e perfetta, la quale comporta l’adozione filiale dell’uomo, la liberazione dal peccato e dalla morte, l’imitazione di Cristo, non è frutto delle capacità o risorse umane, ma innanzi tutto è opera di Dio, effetto del suo intervento redentore. Per tale motivo fondamentale, è richiesto un gesto significativo un rito espressivo della grazia divina. Esso è dato con il sacramento del battesimo. In effetti come possiamo divenire somiglianti a Cristo nella morte? Lasciandoci seppellire con lui per mezzo del battesimo. Condividere la morte di Cristo non è possibile alle sole risorse dell’uomo, poiché è richiesta una rottura, un taglio netto con la vita passata segnata dal peccato. Ciò è donato solo in forza di “una nascita dall’alto”, secondo la parola del Signore (Gv 3,3). La rigenerazione, come indica la parola stessa, è inizio di un’altra vita. Iniziare una vita nuova comporta la distruzione della vita precedente, occorre che la vecchia esistenza muoia per dare spazio alla nuova. Ma questo come è possibile? Chi ha la forza di passare attraverso la morte per avere la vita? Chi possiede il potere di ritrasformare ciò che è morto in essere vivente?
Occorre una potenza superiore, una virtù divina. Quella stessa grande potenza e tenerezza per gli uomini, che ha consentito al Salvatore di partecipare alle debolezze umane e lo ha fatto discendere fino alla nostra miseria. Solo l’infinita potenza di Dio poteva colmare la distanza incalcolabile tra la sua divina altezza e la bassezza umana. Solo Lui, il Dio immenso, ha potuto lasciarsi imprigionare dalla morte per mezzo della carne umana, per guadagnare a nostro vantaggio, con la sua passione, la nostra guarigione e liberazione. Ciò permette di capire che la ragione ultima e determinante di tutto il piano salvifico, che si compie nell’incarnazione e nel mistero cristiano, viene poi comunicato all’uomo precisamente nel battesimo per mezzo dell’infinita potenza e dell’infinito amore di Dio per gli uomini. Proprio in ciò consiste il potere di rinnovamento che porta con se il battesimo e che ha una causa indicibile, nascosta nel mistero stesso di Dio. Dice Basilio il Grande con accenti poetici: “ Né il cielo, né la terra, né la grandezza dei mari, gli abitanti delle acque, gli esseri viventi della terra, le piante, le stelle, l’aria, le stagioni, la bellezza di tutto l’universo”, tutta la creazione non può dimostrare quella forza e quell’amore che Dio ha usato nell’attuare la redenzione dell’uomo.


2.Il battesimo con l’acqua e con lo Spirito Santo

Dietro il battesimo quindi stanno la morte e la risurrezione di Cristo, dietro alle quali si pongono la potenza e l’amore infiniti di Dio. Solo così si comprende il valore grandissimo che possiede il battesimo: fare rinascere la creatura umana, liberandola dalla morte. Ora nel sacramento del battesimo viene rappresentata e comunicata sia la morte che la vita: l’acqua indica l’immagine della morte e lo Spirito Santo offre la caparra della vita. L’acqua e lo Spirito sono i due elementi che esprimono il valore sacramentario. Attraverso il simbolo rituale della immersione nell’acqua viene raffigurata la morte o la distruzione della vita passata, significando che il corpo dei battezzati è come consepolto nell’acqua. In effetti l’acqua è immagine della morte, in quanto riceve il corpo umano come in una tomba. Si tratta della purificazione totale della carne, la distruzione delle opere malvagie. Tale rito non è solo una raffigurazione, ma comporta la reale ed effettiva partecipazione alla morte di Cristo.
Tuttavia la sola acqua non è sufficiente a significare e a trasmettere la salvezza. Ad essa si aggiunge lo Spirito. Infatti non basta morire alla vita carnale e distruggere i frutti della morte, occorre vivere dello Spirito e portare i frutti nella santificazione. Per questa ragione è necessario lo Spirito Santo che infonde la forza vivificante, rinnovando il nostro essere e trasformandolo dallo stato di morte per il peccato alla vita originaria in Cristo. Mentre nell’acqua si compie la morte, la vita viene trasmessa dallo Spirito. In forza unicamente dello Spirito Santo il battesimo diventa il sacramento della vita; solo per opera dello Spirito Santo il battesimo attua la trasformazione dell’uomo da peccatore a giusto; solo lo Spirito ha la forza divina di cambiare la morte in vita, di far nascere di nuovo colui che è morto, di rendere libero figlio di Dio colui che è schiavo del peccato e della morte.
Nel battesimo interviene l’azione personale dello Spirito Santo, è Lui l’artefice principale della rinascita in Cristo;: senza la sua presenza e il suo intervento non si può neanche pensare a una efficacia redentrice del rito sacramentale. Da quì si capisce la differenza che intercorre tra “il battesimo di acqua”, compiuto da Giovanni Battista, e “il battesimo dello Spirito”, attuato da Cristo. L’uno rimane racchiuso dentro la raffigurazione simbolica, quale segno anticipatore della redenzione, ma non possiede la forza purificatrice del peccato; mentre l’altro, nel momento in cui rappresenta il simbolo purificatore dell’acqua, contiene anche la potenza liberatrice e santificatrice dello Spirito Santo; per questo esso è efficace nel comunicare la vita di grazia.
 


3. Conclusione

Di fondamentale importanza resta l’azione dello Spirito Santo per rendere il battesimo un autentico sacramento di salvezza. Se è vero che esso si richiama alla morte e risurrezione di Cristo, in quanto ne è il segno, tuttavia la sua efficacia redentrice deriva propriamente dalla potenza vivificante dello Spirito. Senza lo Spirito, l’opera salvifica di Cristo rimarrebbe dentro un livello di rappresentazione simbolica, ristretta su di un piano intenzionale; mentre con lo Spirito Santo essa acquista una virtù trasformatrice, poiché è sostenuta e animata dal “soffio vitale”. Solo così la morte e la risurrezione di Cristo non solo sono significate, ma sono comunicate e rese vive e operanti attraverso il segno sacramentale. In tal modo si ricupera il valore dell’azione dello spirito Santo nel battesimo, facendo di esso il vero inizio della rigenerazione cristiana, della ri-creazione dell’uomo ad immagine e imitazione di Cristo.

Don Renzo Lavatori
 

 

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