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Quando si parla di Maria la gente si muove, ne sente quasi un affetto filiale, ma non la conosce, non conosce la sua bellezza sconfinata.
Non basta il sentimento della nostra fede, dobbiamo avere anche le convinzioni interiori per capire Maria.
Maria è:
- Membro eccellente della chiesa perche è stata santificata, preservata dal peccato essendo immacolata, in vista della redenzione del Figlio, quindi fa parte della comunità cristiana, è nostra sorella (Giovanni Paolo II) e compagna di viaggio.
- Modello esemplare di una vita cristiana vissuta in pienezza, modello non distaccato, ma pur essendo unico e irripetibile, di fatto ci dona quell’aiuto per poterla imitare.
- Madre amorevole della chiesa, che continua a portare avanti quell’amore verso i discepoli di Cristo iniziato sotto la croce, così diventa intermediaria tra noi e il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo.
La volta precedente, abbiamo visto come Maria è stata chiamata da Dio, oggi parliamo della visita a santa Elisabetta. Quando l’angelo le ha spiegato come Dio l’aveva scelta, l’angelo partì da lei. L’angelo le dice “lo Spirito Santo scenderà su di te”, ma concretamente non abbiamo visto questa effusione dello Spirito Santo. Si presuppone che lei fosse piena di Spirito perché potesse far fiorire il suo corpo immacolato nel germoglio del figlio di Dio. Non ci sono intromissioni strane che disturbano questo rapporto d’amore tra lei e lo Spirito. Non possiamo capire cosa è successo, ma certo è che lo Spirito l’ha adombrata, infatti Maria è sposa castissima dello Spirito Santo.
Nel racconto della visita ad Elisabetta si constata una grande effusione dello Spirito Santo, da lei accolto, perché si vedono gli effetti meravigliosi.
Luca 1, 39
“In quei giorni, Maria si mise in viaggio e raggiunse la città di Giuda (contesto storico concreto in cui viene descritto l’incontro), salutò Elisabetta e appena ella ebbe accolto il saluto di Maria, il bambino le sussultò nel grembo (effusione dello Spirito)”. In quel momento Elisabetta profetizza, evangelizza, e proclama Maria benedetta tu fra le donne.
4 momenti:
1) Maria, mossa dall’azione dello Spirito Santo raggiunse la città di Giuda;
2) Elisabetta accoglie il saluto di Maria , “A che debbo che la madre del mio Signore venga a me…”
3) Il bambino le sussultò nel grembo, “Appena ebbe sentito il saluto di Maria il bambino le sussultò nel grembo…”
4) Elisabetta profetizza, “Beata colei che ha creduto all’adempimento delle parole del Signore…”
Maria ha fatto un gesto di servizio andando da Elisabetta, si mise in viaggio quindi non è stata ferma, questo dinamismo nasce dalla potenza dello Spirito Santo che alberga nel suo cuore. Raggiunse in fretta. La fretta è nata dalla spinta dello SS, non vuole perdere tempo, non si distrae. Maria si muove sotto la direzione che lo Spirito le suscita nell’animo. Questo è importante perché lei agisce come una creatura normale, ma l’aspetto umano non basta, non basta andare a trovare una parente, infatti salutò Elisabetta abbracciandola con un abbraccio di comunione. Il sussulto è l’attuazione della redenzione, è il sussulto messianico, è la salvezza che fa irruzione nel mondo, portando la presenza del messia. Per questa ragione celebriamo la festività della nascita del Battista perché lui è stato santificato nel seno della Madre prima di nascere.
Evangelizzazione pertanto non è solo un’azione umana ma è missione perché nasce dalla potenza dello Spirito che il cristiano porta in sé. Allora l’evangelizzazione e la missione sono efficaci perché portano alla salvezza; non può entrare Gesù, senza la effusione dello Spirito Santo.
Elisabetta non sapeva nulla di ciò che era successo, quando dice “benedetta tu fra le donne e benedetto il frutto del tuo grembo”, riconosce una maternità superiore, riconosce Maria come madre del Signore, madre del suo Dio e poi annuncia: “Beata colei che ha creduto…,” perché Zaccaria, il marito non aveva creduto , così dice a Maria beata te che hai creduto. Queste parole sono dettate da una profonda illuminazione interiore.
Dietro a questo primo momento Maria reagisce con il cantico del Magnificat. “L’anima mia magnifica il Signore e il mio spirito esulta in Dio mio Salvatore”. Nella prima parte ringrazia il Signore ma poi fa capire che questa realtà non è solo per se stessa, non è un pregio che lei ha avuto, esulta per il fatto che è giunta la salvezza promessa. La redenzione così si fa concretezza, realtà. Qui, in questo momento, le promesse antiche si attuano.
Maria partì dopo tre mesi quando per Elisabetta giunse il tempo del parto e diede alla luce il bambino.
Alla nascita di Giovanni, la bocca di Zaccaria si aprì, gli si sciolse la lingua e parlava benedicendo Dio, poco dopo è scritto: “ Zaccaria fu pieno di Spirito Santo…” e profetò il Cantico. “E tu bambino sarai chiamato profeta dell’Altissimo …” Si riferisce a Giovanni, il precursore di Cristo. Questo mistero di salvezza sarà espressione della suprema volontà di Dio perché ci dona la vera pace.
Considerazioni…
Guardando Maria, come Luca ce l’ha descritta, possiamo ricavare che Ella è inserita nel mistero trinitario, perche è Colei che ha detto il suo Sì, pieno, senza esitazioni, quindi è figlia docilissima del Padre, è colei che ha accolto il Figlio al quale ha dato la sua carne umana; sia nell’aspetto affettivo perché è madre, sia nell’aspetto spirituale, perché è figlia di Dio. Infine è stata colei che scelta dallo Spirito Santo, è stata adombrata per essere la madre del Salvatore, quindi è sposa dello Spirito. Qui ci dà un forte richiamo, perché se perdiamo di vista la dimensione soprannaturale non potremmo capirne il mistero. Nel battesimo, noi tutti, siamo resi simili a Cristo, e dal battesimo siamo “alter Cristo”, grazie all’azione dello Spirito Santo. Lasciamoci amare dal Padre celeste; il Cristo di cui siamo impronta, dovrebbe essere oggetto e soggetto della nostra vita; non possiamo sentirci fuori da questa grazia, dobbiamo quindi vivere secondo lo Spirito e non secondo la carne. L’organizzazione della nostra vita è importante, ma è secondaria rispetto alla missione a cui siamo chiamati. Dobbiamo sempre tenere presente questa cosa, altrimenti possiamo fare tanti servizi, ma se non arriviamo al cuore ferito dell’uomo e della donna, se non ritorniamo all’amore di Cristo, che libera e guarisce, non andiamo da nessuna parte.
E’ importante fare come Maria, che ha portato Cristo ad Elisabetta guidata dallo Spirito Santo. Tutto questo è possibile solo se Cristo ce l’abbiamo dentro. Allora diventiamo strumenti del Suo amore e della Sua potenza.
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