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F O R U M




 
Alcuni interrogativi sulla vita cristiana (Rocco Martella)
 20 dic, 2012
Rocco  
 

Gent.mo don Renzo ho alcune domande da fare: I bambini non battezzati vanno all'inferno? E' normale che il mio parroco obbliga ha prendere l'ostia solo in bocca? Al Padre Nostro perche' non si dica Padre Nostro che sei nei cieli............non ci abbandonare dalle tentazioni visto che la chiesta ha cambiato la dicitura. Dopo la morte rimane la conoscenza e l'amore tra marito e moglie oppure siano due persone tra loro sconosciute e indifferenti?
Grazie e Buona Nascita di Gesu'

 
     
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  Re: Alcuni interrogativi sulla vita cristiana (Rocco Martella)
  20 dic, 2012
Don Renzo  
 
 
 
Caro Rocco,
ho ricevuto le tue numerose domande, a cui cerco ora di dare una risposta in ordine, pur collegandole insieme. Anzitutto mi rallegro con te che hai iniziato un cammino di crescita nella fede e nella vita spirituale. Ti auguro che possa andare avanti con tanta fiducia e perseveranza confidando nell'aiuto del Signore, nonostante le difficoltà che mi hai segnalato. Continua nella preghiera e nel seguire i suggerimenti del tuo parroco. Vedrai che tutto si aggiusterà.

1. Quanto alla prima domanda: se i bambini vanno all'inferno, bisogna chiarire che tutti i bambini nascono segnati dal peccato originale, il quale, se non viene cancellato con il battesimo resta un impedimento oggettivo per la beatitudine eterna. Un tempo si affermava che questi bambini andassero al Limbo, un luogo che era non all'inferno ma alla fine come luogo dove non c'erano le pene infernali, ma neanche la beatitudine eterna, come per le persone adulte giuste ma non battezzate. Oggi la Chiesa sostiene che sia i bambini non battezzati sia le persone, che non conoscono la fede cristiana ma vivono nella rettitudine della loro coscienza, sono affidate alla divina misericordia la quale agisce secondo la sua infinita sapienza e giustizia.

2. Quanto alla seconda domanda circa la comunione nella messa: se ricevere l'ostia sulla mano o in bocca, dipende dall'autorità ecclesiastica. Fino a qualche anno fa ricevere la ostia sulla mano era proibito, ma poi i vescovi italiani hanno dato la possibiltà di poter fare questo gesto, sebbene sia consigliabile prendere l'ostia in bocca. Per cui esiste la facoltà di un modo e dell'altro. Ciò non è dovuto, come tu hai sentito dire, da una corrente massonica tra i vescovi, ma semplicemente dalla cura materna della Chiesa nei confronti dei riti sacramentali, affinché siano svolti con efficacia per il bene delle anime. Tuttavia essendo una indicazione libera, molti sacerdoti e molti fedeli preferiscono ricevere la comunione in bocca, per un senso di maggior rispetto e attenzione nei confronti della presenza di Cristo nell'eucarestia. Credo che in effetti ricevere la comunione in bocca sia un modo più ordinato e rispettoso. In questo senso tu puoi scegliere tra i due modi, ma se il celebrante ti fa capire che è meglio la comunione in bocca, non ti deve fare difficoltà a eseguire questo orientamento. La sostanza non cambia. Ciò che conta è ricevere con fede, con raccoglimento e profondo rispetto le sacre specie eucaristiche.

3. Quanto alla domanda: se dopo la morte rimane la conoscenza e l'amore tra marito e moglie oppure siano due persone tra loro sconosciute e indifferenti. Questa è una questione interessante e importante. Ti spiego subito che la permanenza della unione tra due persone assume un carattere eterno e perciò superiore al tempo ristretto della vita terrena, se tale unione è vissuta nell'amore e nella verità di Gesù, in obbedienza ai suoi comandamenti. Perciò se due coniugi vivono la loro unione matrimoniale nell'ambito spirituale oltre che sensibile in conformità alla grazia divina ricevuta nel sacramento del matrimonio e in conformita alla volontà divina, fondata sull'amore in Cristo, essi restano uniti per sempre anche dopo la morte e condividono insieme la beatitudine eterna, naturalmente senza i rapporti carnali ma nel puro amore spirituale, in unione agli altri fratelli e sorelle che hanno raggiunto il paradiso. Se inverce i due coniugi vivono la loro unione solo nell'aspetto fisico e materiale, senza la grazia di Dio e senza l'obbedienza a i suoi divini voleri, quell'amore è destinato a rompersi con la morte e non sussiste nella vita eterna proprio perchè è stato intessuto solo nell'aspetto terreno e non in quello eterno. In questo senso si può dare la situazione in cui uno vada all'inferno e l'altro in paradiso, se uno resta nel peccato e l'altro si converte e si pente. Da qui l'importanza di saper vivere l'amore coniugale nella dimensione cristiana, sorretta, illuminata e vivificata dall'amore di Dio.

Saluti cordiali e auguri di ogni bene.
Don Renzo

 

 

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