| Re: Affidamento a Maria 1 dic, 2012 | Don Renzo | | | Caro Piero,
per quanto mi chiedi, cerco di darti una risposta breve e precisa, che spero possa darti un'idea sufficientemnte chiara.
La preferenza per la parola affidamento è stata fatta da Giovanni Paolo II e si è consolidata nel 1983 con la XXII settimana di studi mariani, organizzata dal Collegamento Mariano Nazionale, sul tema : "La comunità si affida a Maria". D'altra parte il termine affidamento corrisponde al dato biblico, quando Gesù sulla croce "affida" il discepolo a Maria sua Madre (Gv 19, 25-27). In tal modo si inserisce nella teologia e nella vita cristiana la distinzione dei concetti di consacrazione e affidamento, che non sono interscambiabili in quanto la consacrazione, quando venga intesa nel senso più stretto e appropriato, designa il dinamismo discendente dell'azione di Dio che chiama ed eleva gli uomini alla partecipazione della sua ricchezza e santità, e dunque rappresenta la proposta (= ciò che Dio mette davanti, la sua iniziativa in rapporto alla salvezza o ad una particolare missione della persona che Egli intende consacrare con l'unzione), la quale proposta divina viene presentata alla libertà umana. Mentre l'affidamento designa il dinamismo ascendente dell'azione dell'uomo che si lascia prendere da Dio, ossia è la risposta (= il sì umano, reso possibile da Dio stesso, all'offerta divina), la quale risposta scaturisce dalla libertà umana quando accetta l'opera di Dio e la sua Signoria nella propria vita. In conseguenza di questa distinzione, l'affidamento a Maria viene inteso come la consapevole e doverosa adesione cristiana alla proposta di Dio. Pertanto l'affidamento a Maria ci inserisce nella risposta di Maria a Dio, con la medesima totalità e disponibilità che Ella ha attuato lungo il percorso della sua storia. Affidandoci a Maria ci consegnamo a Lei, affinché la nostra risposta a Dio acquisti qualcosa della robustezza e della solidità della risposta di Maria. Ne segue naturalmente che non ci si affida alla Vergine per concludere con Lei, bensì per approdare, come deve avvenire, alla comunione filiale e amorevole con Dio. In conclusione è da preferire la parola affidamento più che consacrazione, che ha un significato ben specifico e particolare. Infatti nel battesimo siamo stati "consacrati" con il sacro crisma da Dio quali suoi figli amati e chiamati alla beatitudine eterna. Tocca a noi poi "affidarci" al Padre quali figli totalmente avvinti alla sua volontà, attraverso l'affidamento a Maria secondo la parola autorevole di Gesù.
Un affettuoso saluto.
Don Renzo | |
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