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F O R U M




 
Dov'e' Dio?
 12 ott, 2011
Giancarlo  
 

Gent.mo Don Renzo, sono devoto di San Francesco d'Assisi e stimo moltissimo la figura del Mahatma Gandhi, che per certi versi trovo essere affine a quella del poverello di Assisi, legati alla stessa fune della fede in Dio, in uno spirito ecumenico universale fondato sulla benevolenza rivolta verso tutti e tutto.
Ora c'e' la seguente affermazione di Gandhi che e' in linea con la posizione di molti illustri teologi e filosofi di ogni credo religioso, e mi sembra costituisca il fondamento dell'attuale corrente di pensiero che mette tutti d'accordo; atei e credenti: "Mi sforzo di vedere Dio attraverso il servizio dell'umanita', perche' so che Dio non e' in cielo ne' quaggiu', ma in ciascuno di noi".
Reverendissimo Prof. Renzo, questa ricorrente affemazione suscita in me una domanda. Sempre piu' spesso si sente parlare di Dio in termini di forza, potenza, energia che tutto pervade e da cui tutto sprigiona; annullando tuttavia l'identita' e l'umanita' del Padre misericordioso che e' nei cieli. Ho notato che tutto il Vangelo sembra essere fondato sull'annuncio del "Regno dei cieli" come un evento imminente che riguarda tutti noi. Perche' Gesu' ci invita a rivolgere la nostra preghiera al Padre nostro che lui indica essere proprio nei cieli? Perche' noi cristiani non diciamo: "Padre nostro che sei in ciascuno di noi...", oppure "Padre nostro che sei dovunque..."?
Dio e' una Persona con una sua autonomia distinta dalla nostra identita', oppure e' un indistinto "tutto e niente" fuori e dentro di noi?
La ringrazio molto per la chiarezza delle sue risposte.

 
     
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  Re: Dov'e' Dio?
  14 ott, 2011
Don Renzo  
 
 
 
Carissimo Giancarlo,
il tuo quesito sempre interessante comprende più di una domanda; mi sembra di averne individuate tre su cui adesso cerco di darti qualche idea di orientamento.
1. La prima questione riguarda il rapporto tra Ghandi e Gesù Cristo. Sebbene per alcuni aspetti piuttosto marginali i due personaggi possono avere qualche punto di contatto, ma a livello di impostazione generale e di concezioni essenziali, tra i due sussiste una sostanziale differenza che ora ti spiego. Ghandi ha avuto dei meriti certamente benefici nei confronti dell'umanità, ma non è andato oltre l'orizzonte terreno pur importante ma che non può essere totalizzante per l'uomo. Invece Gesù non è soltanto un uomo di grandi valori umani, ma principalmente egli è il Figlio di Dio fatto uomo e che possiede due caratteristiche fondamentali: da una parte possiede la verità assoluta e piena concernente l'essere divino e di riflesso l'essere umano; dall'altra parte, essendo Dio oltre che uomo, possiede la potenza e la capacità di comunicare agli uomini la vera salvezza che non riguarda solo la vita terrena ma anche la vita eterna, cioè il Regno dei Cieli, quella vita che ogni essere umano desidera di raggiungere dopo la morte. Per queste ragioni Gesù non è solo un profeta o un benefattore dell'umanità ma soprattutto è il salvatore e redentore degli uomini in modo che essi siano liberati da ogni male e soprattutto dalla morte per possedere la vita immortale non solo nell'anima ma anche nel corpo. Si richiede soltanto alla creatura umana di aderire a Gesù con la fede e con l'amore seguendo le sue indicazioni e partecipando alla sua stessa vita divina. Per cui bisogna dire che egli ha dato una svolta alla storia umana e ha rinnovato totalmente l'essere umano perdonando i suoi peccati e rendendolo figlio adottivo di Dio.
2. Circa l'affermazione di Ghandi: "Dio non e' in cielo ne' quaggiu', ma in ciascuno di noi", ti dico sinceramente che è il contrario della verità cristiana che afferma: "Dio è in cielo, è in terra e in ogni luogo", per mostrare che egli è l'Essere assoluto e infinito che , avendo creato tutte le cose, le continua a sostenere nella esistenza e perciò è presente in ogni cosa senza confondersi con essa, ma rimanendo al di sopra, Dio unico e trascendente. Tuttavia bisogna precisare che in particolare Dio ha agito nella storia del popolo di Israele per prepararlo alla venuta di suo Figlio sulla terra, la quale si è attuata con la incarnazione del Verbo di Dio nel corpo immacolato di Maria per opera dello Spirito Santo. In Cristo perciò è presente la natura divina in maniera perfetta insieme alla perfetta natura umana. Per questa ragione Gesù è detto nella sacra scrittura l'unico perfetto mediatore tra Dio e l'uomo perché ha unito in se senza confondere la realtà divina e la realtà umana. Solo in lui il cielo e la terra si sono incontrati e lui ne è il perfetto testimone e il credibile trasmettitore della vita divina all'umanità. Per partecipazione alla sua opera di salvezza, ogni cristiano condivide questa stessa unione con Dio sempre in derivazione da Cristo stesso.
3. La terza questione riguarda la concezione e la determinazione dell'essere di Dio. Secondo la dottrina cristiana Dio non è una energia universale (panteismo) né un'essere superiore all'uomo ma configurato all'uomo (politeismo). Egli è un essere perfettamente personale, perché comprende nella sua unicità tre persone distinte, Padre, Figlio e Spirito Santo, come un solo essere divino non come tre dèi. Il Padre è il principio comunicante la vita eterna al Figlio nell'abbraccio di amore dello Spirito Santo. Questa è la concezione più bella e profonda dell'essere divino, che ci è stata rivelata precisamente da Gesù Cristo e che noi cristiani professiamo nella formula di fede proclamata alla domenica nella liturgia della Messa.

Sono questioni molto ampie e profonde che richiedono una maggiore considerazione e riflessione. Io ho cercato di offrirti delle pillole che possono essere utili come una prima chiarificazione, ma bisognerebbe svolgere addirittura un corso di lezioni su queste tematiche, come faccio alla università. Cordialissimi saluti

Don Renzo

 

 

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