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F O R U M




 
È lecito il male a fin di bene?
 23 gen, 2017
Lorenzo1  
 

Caro don Renzo,
di quelle persone che compiono il male a fin di bene, dicendo che il fine giustifica i mezzi, la Chiesa cosa pensa? E’ giusto dire una bugia per evitare una situazione scomoda?

 
     
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  Re: È lecito il male a fin di bene?
  23 gen, 2017
Don Renzo  
 
 
 
Caro Lorenzo,
la tua domanda abbraccia 2 aspetti che sono distinti sebbene possano essere accostati.

La prima domanda più generica e fondamentale riguarda la giustificazione di fare il male allo scopo di ottenere il bene. Questo principio, che viene ricondotto a Machiavelli, è stato dichiarato errato dalla Chiesa in quanto esso si espone ad una strumentalizzazione malvagia, come quando uno usa dei mezzi negativi per ottenere un vantaggio personale. In questo caso si può arrivare alla decisione di distruggere cose e persone, come anche popoli interi, con lo scopo di ottenere una liberazione da persone considerate malvagie e nemiche, come è avvenuto per le grandi dittature del secolo scorso come il nazismo e il marxismo. Perciò questo principio ha un sapore diabolico che certamente non può essere approvato e che in ultima analisi comporta delle gravissime conseguenze. Mentre se esso si considera dal punto di vista spirituale, nel senso che il male proviene dalla cattiveria e quindi per eliminarlo una persona può anche usare strumenti fastidiosi e pesanti, ma in questo caso si tratta di raggiungere una perfezione maggiore, senza soggiacere ad un interesse egoistico, allora è ammesso e consigliabile. Come si vede quando un genitore usa mezzi drastici necessari e giusti per correggere il figlio. Similmente avviene nella vita dei santi che sono disposti ad accettare sofferenze e malattie con l’amore di offerta a Gesù e per la conversione dei peccatori. Ciò rientra coerentemente nel mistero pasquale che Gesù ha attuato. Egli ha accettato sopra di sé tutti i peccati degli uomini, sacrificandosi sulla croce affiche l’umanità fosse liberata dalla schiavitù del peccato e della morte. Ma questo è possibile solo alla divina Potenza, Sapienza e Bontà che sa trasformare il male in bene, la morte in vita, il peccato in grazia. Ciò vale solo in questa prospettiva salvifica .
Quanto alla seconda richiesta circa la bugia detta per uno scopo benevolo, occorre affermare che essa non è giustificata né può essere accettata. La bugia, anche quella che si chiama leggera o di gioco, comporta sempre un venir meno alla verità delle cose, delle situazioni e delle persone. E per questa ragione non è da seguire. È bene evitarla o con il silenzio o con altre disquisizioni oggettivamente più sane oppure con un metodo benevolo per saper trasmettere la verità con dolcezza e pazienza, ma mai usare la bugia. Come per esempio posso avvertire un ammalato grave della sua situazione estrema con un tratto delicato e con parole giuste, ma mai ingannarlo sul suo stato. Ciò serve alla sua maturazione e serenità, senza tuttavia nascondere la verità che non gli farebbe bene.
Don Renzo

 

 

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