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Per il cinquantennio del pastore di anime |
Il Signore ti ha scelto come pastore
affinché le pecore a te affidate conoscessero il Suo amore; e da Lui fossero salvate. Ti ha provato duramente ma non ti ha lasciato cadere come quercia potente ti ha rinvigorito tra le fiere. Dopo la dipartita del padre terreno ti ha accolto come figlio prediletto, alle tue paure ha posto un freno, all’ombra delle ali ti ha protetto. Ha istruito il tuo cuore di sapienza divina, ti ha nutrito con la Sua Parola, ti ha reso colomba peregrina, in terra straniera canora. Il tuo volto gioioso e sorridente, la tua voce affabile e suadente hanno penetrato i cuori più duri, hanno abbattuto i più erti muri e la speranza si è assisa nelle loro vite, la gioia nelle loro ferite. I tuoi occhi scoprono il talento in ognuno di loro, laddove c’è carbone spento tu trovi l’oro, annaffi il loro seme prezioso che germoglia, cresce forte alla luce del Sole radioso a cui ha spalancato le porte. Hai rivelato il mistero di risurrezione, l’arcobaleno nella tempesta, che ammanta di benedizione e trasforma in gioiosa festa. Le tue preghiere insistenti e amorevoli il cuore del Padre sciolgono e aiutano le persone deboli che i tuoi frutti d’amore colgono. Come angelo instancabile vegli su di loro che, senza dimora stabile, ora trovano ristoro: le ascolti, le consigli, doni fiducia e calore, le salvi dai perigli, comunichi il Signore. Ti auguro, angelo di salvezza, da cinquant’anni al Suo dolce servizio, finché soffierà su di te la brezza e non ti fermerai in un comodo ospizio, di navigare lungo la rotta tracciata, restando un umile veliero che, con la vela spiegata, annunci il vangelo veritiero. Nel viaggio tu possa vedere il male svanire, che pure è presente nel creato, d’altronde, come sei solito dire: “Il mondo è bello perché avariato!” Caro don Renzo, ho avuto modo di osservare l’amore che le persone ti rivolgono, e ho capito che ciò è possibile solo perché in te alberga Gesù che parla al suo popolo per mezzo della tua voce e lo abbraccia con le tue grandi mani, come fece tanto tempo fa su questa terra. Il giorno della tua festa non avevo pronta nessuna dedica proprio per te che maggiormente hai apprezzato le mie semplici poesie e mi hai dato fiducia, ma quando me lo hai chiesto velatamente, ho sentito il bisogno di esprimerti, come potevo, la mia riconoscenza. Ti ringrazio delle tue preghiere che sento molto vicine e della fiducia che hai donato a me e a molte altre persone! Tuo Gabriele Santini |
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