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  Ideologia e Bibbia
Giancarlo - 14 nov, 2010

Le ideologie e la cultura del nostro tempo offrono al mondo una prospettiva di giustizia e di equita'.
Viviamo immersi e siamo tempestati di messaggi ideologici provenienti da varie fonti e ovunque trasmessi in forma di sottili e continue sollecitazioni subliminali attraverso i canali televisivi, i titoli dei giornali, tramite la pubblicita', all'interno della scuola, al lavoro, navigando in internet ecc...
La Bibbia viene talvolta mal digerita dal lettore di questo tempo, ma tollerata perche' sarebbe stata scritta e rivolta ai nostri primitivi antenati. Oggi i tempi sono cambiati! Le persone sono emancipate, la cultura del bene collettivo e della giustizia sociale e' un patrimonio che appartiene a tutti i ceti. In ragione delle varie dottrine di pensiero siamo ben consapevoli di cio' che puo' essere definito "equo o iniquo", e la Bibbia alla luce di questi valori (che ora sembrano assoluti ma sono niente se rapportati all'immensita' dell'eterno), in alcuni passi puo' essere considerata razzista, intollerante, burbera e addirittura idolatrice di un Dio maschilista e sanguinario. Il lettore emancipato (consapevole dei propri diritti civili e abile nel farli valere), di pagina in pagina, puo' dunque essere indotto a proclamarsi un saccente censore della Bibbia, collocandosi in una posizione di superiorita': "Questo passo dell'Antico Testamento e' sensato e verosimile; quest'altro invece e' assurdo e inaccettabile".
Ill.mo Don Renzo, lei che della Bibbia e' un rigoroso e profondo conoscitore, in quale chiave di lettura deve essere interpretato questo testo, e con quale stato d'animo ci si deve accostare?
Il Dio dell'Antico Testamento e' lo stesso Dio del Vangelo?
Devono essere piu' forti le ragioni sociali o le ragioni spirituali?

Reply


  • Precisazione
    Giancarlo - 22 nov, 2010

    Ill.mo Don Renzo, prima di ricevere una risposta alla mia domanda sul rapporto tra ideologia e Bibbia che potrei forse avere espresso in modo poco chiaro, mi permetto di aggiungere la seguente precisazione che ha la pretesa di completare e allargare il fronte della precedente domanda. Proprio ieri, nel giorno di Cristo Re, ha celebrato la SS. Messa un missionario neozelandese. Tutta la sua breve omelia l'ha spesa per illustrare ai fedeli il pensiero ideologico di emancipazione delle masse di Nelson Mandela. Non conoscendo bene questo celebre protagonista della lotta contro la discriminazione raziale, ho pensato di consultare l'enciclopedia per capire dove fosse il nesso tra Cristo Re e Nelson Mandela: primo Presidente nero del Sudafrica; premio Lenin e premio Nobel per la pace; Premio Sakharov per la liberta' di pensiero; leader del movimento anti-apartheid; comandante dell'ala armata "Umkhonto we Sizwe"; organizzatore di addestramenti para-militari con azioni belliche di sabotaggio e di guerriglia che gli costarono 27 anni di carcere; nessun credo religioso o pensiero escatologico degno di nota; risposato 3 volte; universalmente considerato un eroico combattente per la liberta'; un celebre motto che riassume il suo pensiero: "Unitevi! Mobilitatevi! Lottate! Tra l'incudine delle azioni di massa ed il martello della lotta armata dobbiamo annientare l'apartheid!". Persona certamente salda nei valori civili dell'equita' e dell'impegno sociale, ma tuttavia questo nesso tra Nelson Mandela e Cristo Re non l'ho proprio trovato oppure a me sfugge e non lo riesco ad afferrare.
    E allora chiedo a lei, Don Renzo, che e' un autorevole ministro e testimone della fede in Dio: non pensa che la fede includa "geneticamente" in se stessa e in sovrabbondanza l'equita' sociale, la verita', la giustizia, la benevolenza e la carita'; non soltanto secondo un modello umano ma in una forma che (per riflesso della regalita' di Dio), quanto piu' acquisisce pienezza, tanto piu' si avvicina a caratteristiche e a qualita' di perfezione e santita' divina?
    Cosa puo' dunque darci in piu' l'ideologia e la lotta politica, piu' di quanto non possa darci la fede?
    L'autentica fede in Dio, non supera forse in perfezione e santita', l'insegnamento di tutte le migliori ideologie che possiamo trovare su questa terra? Resto convinto che il Vangelo ne offra degli straordinari esempi!!!
    Ho l'impressione che talvolta le ideologie siano invece un freno; come una sorta di ancora che vincola alla dimensione esclusivamente effimera e materiale di questo tempo le persone impegnate nel cammino della ricerca di Dio e della sua Giustizia eterna e assoluta; perche' le ideologie sono gonfie di grandi ideali e di grandi ambizioni ma spesso sono vuote di tutte quelle piccole e innocenti attenzioni che alla santita' della fede non mancano mai.
    E' un'impressione sbagliata?
    Ancora la ringrazio per le sue illuminanti risposte.

  • Re: Ideologia e Bibbia
    Don Renzo - 24 nov, 2010

    Carissimo Giancarlo,
    la tua questione e' di fondamentale importanza per il cristiano che voglia conoscere la Scrittura in modo adeguato e veritiero senza lasciarsi condizionare da mentalita' o culture che nascono nell'ambiente umano. Entrando nei particolari, ti elenco sinteticamente i principi basilari orientativi per comprendere la Bibbia nell'ambito della fede cattolica. Il primo aspetto e' quello di tener conto che la Bibbia comprende i libri ispirati da Dio ad alcune persone da Lui prescelte e che si chiamano "agiografri". Percio' i libri sacri sono composizioni fatte da uomini ma guidate nel contenuto dallo Spirito di Dio; esse sono composte di realta' umana e Divina. Da qui segue che Dio rispetta la personalita' e la cultura dello scrittore umano ma contemporaneamente trasmette il suo messaggio che va al di la' dei limiti umani in quanto abbraccia la sua verita' eterna e immutabile. Accostandosi alla Bibbia e' necessario tener conto di questa situazione, in modo da studiare il contesto storico, sociale, culturale, in cui l'agiografo ha scritto, ma, insieme cogliere il contenuto che promana da Dio e che possiede un valore vitale assoluto valido per tutti gli uomini di tutti i tempi e di tutte le culture. Se ci si ferma solo al dato umano e letterario, la Bibbia perde il suo valore essenziale e viene ridotta alla pari di un qualsiasi testo di letteratura o di filosofia o di sociologia. Occorre percio' oltrepassare questi limiti per poter attingere quella verita' che unicamente rivela il mistero di Dio e il progetto salvifico del suo amore per le creature umane. Il secondo principio e' il seguente: per poter capire la Scrittura in questo modo completo e vitale e' necessario tener conto della interpretazione della comunita' Cristiana e in particolare dei pastori illuminati da Dio per dare una autentica comprensione. Si tratta del Magistero della Chiesa Cattolica, composto dal Papa quale Vescovo di Roma e dagli altri Vescovi del mondo quali successori degli apostoli. Una lettura solo personale e soggettiva non e' sufficente alla comprensione piena della Parola di Dio contenuta nei Libri Sacri. Un terzo principio riguarda i Libri "Canonici", che sono ritenuti dalla Chiesa come ispirati da Dio , per distinguerli dai libri "apocrifi" che non sono ispirati da Dio ma frutto solo della fantasia umana. Ora i Libri Canonici comprendono i testi dell'Antico Testamento e quelli del Nuovo Testamento come sono inseriti nella nostra Bibbia Cattolica e come tali devono essere riconosciuti e apprezzati. Mentre i libri apocrifi non hanno un valore di verita' rivelata. Da qui consegue che sia l'Antico sia il Nuovo Testamento hanno per autore l'unico Dio, il quale si e' rivelato prima al popolo di Israele e poi, nella pienezza dei tempi, con la venuta di Cristo verbo incarnato, si e' rivolto a tutti gli uomini. Percio' non si puo' separare l'Antico dal Nuovo Testamento, come se l'Antico fosse stato rivelato da un Dio diverso dal Dio del Nuovo Testamento, distinguendo il Dio cattivo dell'antica alleanzae il Dio buono rivelato da Gesu'. Questa e' stata un'eresia antica, sostenuta da Marcione fin dai primi secoli del Cristianesimo. Ma la Chiesa l'ha condannata e percio' non si puo' accettare. In effetti, se si legge attentamente e con i criteri sopra indicati, la Bibbia ha una coerenza e una continuita' meravigliosa e si vede bene come la rivelazione di Dio ha seguito un cammino di approfondimento e chiarificazione fino a Cristo, ma non si puo' parlare di una diversificazione o di un cambiamento. L'unico Dio e' il Dio di Abramo di Isacco e di Giacobbe come anche il Dio di Gesu' Cristo, rivelatosi come Padre e Figlio e Spirito Santo. Quanto alla tua precisazione che mi poni per una chiarificazione, ti dico sinceramente che le questioni sociali umane non costituiscono per se stesse il contenuto del messaggio Evangelico. Questo riguarda essenzialmente la salvezza dell'uomo attraverso l'opera salvifica di Cristo e la rigenerazione della creatura umana in figlia di Dio, dopo essere stata liberata dal peccato e dalla morte. Pertanto tutte le questioni concrete vengono viste, illuminate e risolte alla luce di questo messaggio fondamentale che riguarda la vita umana nel suo insieme dalla nascita alla morte e alla vita eterna. Insieme concerne la storia degli uomini dal suo inizio fino al compimento finale che avverra' con la venuta gloriosa di Cristo Signore alla fine dei tempi. Si puo' dire che il Vangelo si riflette sulla concretezza delle situazioni umane per sorreggerle e condurle su questa traiettoria di valore eterno e non puo' lasciarsi restringere ai soli orizzonti terreni.
    Spero di esserti stato utile e chiaro. Tuttavia l'argomento e' molto vasto e richiederebbe una trattazione lunga e ben strutturata. Ho cercato solo di dare alcune linee di orientamento di base.


 

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